Prendi un lunedì sera di settembre.
Il sole sta tramontando sull’acqua dei Navigli. Le temperature si stanno abbassando inesorabilmente e il dubbio se prendere o meno la giacca quando scendi dalla macchina non mi passa nemmeno più nell’anticamera del cervello. A dirla tutta ho rimesso anche la canottiera, ma questa storia triste ve la risparmio.
Bazzico poco a Milano, ma la voglia di provare alcuni giochi mi ha spinto in quest’avventura chiamata RIDE Milano.
Per chi non sapesse di cosa sto parlando il 15 luglio, nella zona dell’ex scalo ferroviario di Porta Genova, è stato inaugurato uno spazio culturale all’insegna di musica, cinema, arte, teatro, sport cibo e giochi, il RIDE.
Fino al 15 ottobre, il lunedì è dedicato al gioco da tavolo.
In particolare Cranio Creations, Oliphante e Red Glove hanno messo a disposizione parte del loro catalogo, novità incluse, per chiunque avesse vogli a di fare una partita, o due, o tre… Nel mio caso 6!
Arriviamo, io avvolta nella mia sciarpa e nel giubbotto di pelle, e subito veniamo coinvolti in una partita a Beccato. Alla nostra combriccola di 3 biellesi viene aggiunta una coppia di ragazzi. Decidiamo di formare squadre miste e così mi ritrovo in coppia con un ragazzo piuttosto timido. Il gioco è uno di quelli caciaroni in cui devi cercare di far capire al tuo compagno che hai in mano un tris facendo un segnale segreto senza essere beccato dagli avversari. Evidentemente io non sono in grado di far intendere nulla al mio socio, ma lui nonostante la timidezza, si dimostra essere un abile suggeritore e riusciamo a recuperare un sacco di uova senza essere mai beccati e vinciamo la partita.
La coppietta deve andare purtroppo , ma noi 3 non ci scoraggiamo e ci facciamo coinvolgere dalla divertentissima Rosita di Cranio, in una partita a Paranormal Detectives. La vera motivazione che mi ha spinto ad andare a Milano di lunedì sera era proprio provare questo gioco.
Decidiamo i ruoli e quello di una suora paffuta mi sembra il più congeniale. Stefano fa il fantasma e noi proviamo a risolvere il mistero. Ora i casi sono 3, o Stefano è davvero un ottimo fantasma, o le nostri doti di detectives sono eccellenti o, molto più presumibilmente, la storia era piuttosto semplice, sta di fatto che nel giro di 10 minuti il caso era risolto… Mi riservo di provare nuovamente il gioco per una valutazione più oggettiva.
Ormai sono quasi le 21, le persone cominciano ad aumentare, ma quasi tutte sono attirate dalla Finale del torneo a squadre di Vektorace più lungo mai disputato, Le 28 ore di Indianottolis, al cospetto di Spartaco Albertarelli. Anche Stefano ci abbandona per giocare e noi li sentiamo esultare o imprecare a seconda della situazione a 3 tavoli di distanza.
Noi ragazze ci tuffiamo nel mondo di Sogni per Bambine Ribelli. Il gioco è tratto dal libro Favole della buonanotte per Bambine ribelli e le illustrazioni effettivamente mi riportano alle storie che ho letto.
Il gioco è collaborativo e consiste nel dover indovinare una delle 9 donne presenti sul tavolo utilizzando gli aiuti forniti da un giocatore attraverso delle carte. A volte bastano solo 2 indizi per indovinare, altre sono stati sfiorati picchi che nemmeno Gagarin ha mai raggiunto.
La serata ha svoltato però quando è stato apparecchiato sul tavolo Alice in Wordland. Un gioco bello e divertente in cui devi trovare delle parole da associare ad un tema che non contengano determinate lettere.
Il gioco mi ispirava già da prima, ma non avendolo mai provato, avevo paura di odiare la musichetta della teiera. Per fortuna una signorina ha deciso di mettersi a cantare proprio in quel momento e così il pericolo di passare dal gioco di parole al lancio della teiera è stato scongiurato…poco importa se per farsi sentire si doveva urlare dietro le mascherine.
Si sono fatte quasi le 22 ed è ora di iniziare a giocare pesante. Ammetto la mia ignoranza, ma Horse Fever non lo conoscevo. Un gioco di corse di cavalli dove in un attimo mi sono sentita una “Fottuta Peaky Blinders”. Quotazioni, gare truccate, soldi e dadi…la fortuna questa sera mi sorride e così riesco a portare a casa puntate vincenti anche con cavalli a cui nessuno dava credito o meglio, come dice Martina, se ci puntavo io vincevano anche i cavalli con le stampelle…fortuna del principiante!
La finale di Vektorace è ormai all’ultimo giro e noi ci lasciamo tentare da un’ultima partita a Sagrada. Chi non ama Sagrada, i suoi dadi colorati, le sue combinazioni, il nervoso che ti viene quando ti serve un maledetto dado giallo e non c’è verso di prenderlo… Anche qui la mia vittoria è schiacciante e Martina sta quasi pensando di abbandonarmi sui Navigli…
Ormai si è fatta una certa, è ora di ritornare a casa. Il freddo iniziale è ormai un lontano ricordo, il gioco e il divertimento di una bella serata l’hanno completamente dissolto. Un lunedì con così tanti giochi e tante vittorie è difficile da ricordare. Purtroppo per me sarà difficile riuscire a ritornare per quest’anno, ma se siete della zona non fatevi scappare l’occasione!